Proposta: Ecoisole

All’Assessore all’Ambiente, Alberto Unia
Al Presidente della VI Commissione Consiliare, Federico Mensio
All’attenzione dei Consiglieri Comunali

Porta a Porta o Raccolta di Prossimità

Prendendo spunto dalla delibera della Giunta Comunale 2020 02842/112 del 18 dicembre 2020, la scrivente Consulta Consigliare Ambiente e Verde, intende sottoporre al Consiglio Comunale alcune considerazioni inerenti la interpretazione del Servizio di raccolta rifiuti urbani indifferenziati e differenziati attualmente fornito, gestito e progettato dal gestore AMIAT in forza del Contratto di Servizio(CdS) ventennale stipulato nel 2013 con scadenza nel 2034 (art.3 CdS: pari durata dell’affidamento a TRM inceneritore Gerbido).

La Città di Torino costituisce da sola il Consorzio di Area Vasta (CAV) Torino (ex CUB 18), e di conseguenza interagisce direttamente con l’Associazione d’Ambito Torinese per la gestione dei Rifiuti (ATO-R) anche per la richiesta di contributi sia in conto capitale che in conto corrente per la gestione dei rifiuti e per attività di formazione ambientale.
Notoriamente la Città di Torino non rispetta alcuni parametri richiesti dalla legislazione in materia di rifiuti ovvero il rispetto dell’obbiettivo di una raccolta differenziata al 65% al 31-12-2012; così come la separazione effettiva delle figure che operano la raccolta da quelle dello smaltimento sullo stesso territorio, e non come avviene nell’ambito torinese in cui viene gestito da IREN s.p.a. tramite le due partecipate AMIAT s.p.a. e TRM s.p.a..
Partendo da queste ultime considerazioni si pone il problema della maggior convenienza economica per il gestore piuttosto che di qualità ed economicità per i cittadini. Tale aspetto si evidenzia analizzando il contenuto del contratto di servizio con AMIAT, ad esempio il punto 25.7 in cui si ribadisce per AMIAT l’obbligo di conferimento di RSA e RSU all’impianto TRM secondo tariffe ATO-R, praticamente in regime di monopolio, essendo oltretutto le tariffe stesse proposte annualmente da TRM all’ATO-R, per il mantenimento dell’equilibrio economico-finanziario previsto nei piani industriali annuali, che quindi comprende i margini di guadagno sempre crescenti previsti per gli azionisti.
Dal lato utenza, o meglio “clientela”, non si ravvisa una riduzione corrispettiva e proporzionale all’impegno profuso nella separazione, differenziazione e riduzione dei rifiuti conferiti; stando a quanto previsto nel contratto di servizio ai punti dal 25.20.1 al 25.20.5, il gestore è autorizzato a percepire direttamente i contributi CONAI, ì come pure a valorizzare sul mercato libero parte di imballaggi o rifiuti a migliori condizioni economiche. Praticamente il conferimento di rifiuti selezionati e differenziati dei cittadini al Comune per averne un beneficio economico viene trasformato in beneficio per gli azionisti AMIAT.

Vince la logica economicistica – tanti rifiuti tanti guadagni. Eppure al primo posto della gerarchia europea della gestione rifiuti si evidenzia la Riduzione/Prevenzione come fattore decisivo per lo sviluppo dell’Economia circolare (il miglior rifiuto è quello non prodotto). In Europa hanno compreso e normato che è la Materia il fattore da salvaguardare in un pianeta “finito”, i rifiuti sono appunto materia che deve essere recuperata come Materia Prima Seconda, non semplicemente distrutta dallo smaltimento (discarica e incenerimento).

In questa gestione asimmetrica senza tariffazione puntuale corrispettiva, i cittadini pagano per la mancata applicazione del principio “chi inquina paga”, il cui presupposto è la misurazione del materiali indifferenziati conferiti che avviene con il servizio porta a porta; così il ritorno ad una raccolta di tipo stradale, seppur chiamata “di prossimità”, deresponsabilizza ulteriormente i cittadini, come ampiamente dimostrato da studi nazionali ed internazionali (vedi studi ESPER) oltre che dalla esperienza diretta sulle strade torinesi in cui viene sperimentata (vedi fotografie).
Contrariamente a quanto previsto al punto 25.27.2 del contratto di servizio, si ravvisa la mancata volontà di perseguire gli obbiettivi di riduzione e prevenzione dei rifiuti, utilizzando i metodi noti già funzionanti previsti dalla legge e dalle disposizioni sull’economia circolare.

Gli investimenti richiesti e concessi per regredire ad una raccolta stradale seppur “di prossimità” sono a nostro parere in contrasto con l’ottica di ridurre i conferimenti di indifferenziato, o evitare che oggetti ancora utilizzabili diventino “rifiuti”. Anzi il gestore ne ottiene un doppio guadagno in quanto l’aumento dell’indifferenziato e dello scarto delle differenziate andrà nelle casse di TRM s.p.a. e dello stesso proprietario (80% IREN s.p.a.). A tal proposito sarebbe interessante che il Comune pubblicasse e divulgasse il resoconto della qualità dei materiali conferiti alle piattaforme CONAI secondo gli articoli 25.20.7 e 25.21.3 del contratto di servizio di AMIAT, oltre alla acquisizione e implementazione delle distinte di raccolta e spazzamento suddivise per via e civico, secondo la lettura dei trasponder dei contenitori condominiali, primo passo per l’applicazione di tariffa corrispettiva (punto 32.1 del cds), e alla pubblicizzazioni dei piani di lavoro annuali.
Gli studi e l’esperienza di altre città evidenziano come vi sia una maggior responsabilizzazione dei cittadini con il metodo Porta a Porta, in quanto gestiamo noi stessi i “nostri” rifiuti, e li separiamo per poi portarli “nei bidoni sotto casa”, coscienti che verranno ritirati separatamente per essere avviati al recupero, al riciclaggio; solo così vige e vince la visione dell’Economia circolare e della responsabilità per ciò che si conferisce, secondo il principio che paghi per ciò che smaltisci e non paghi per ciò che differenzi. Con il porta/porta l’utente ha una relazione, un rapporto, un controllo dei condòmini virtuosi, anche per non subire sanzioni. Si crea una identificazione fra il proprio rifiuto e l’idea di porlo negli appositi cassonetti, una buona abitudine che fornisce in alcuni comuni virtuosi risultati ben oltre il 65% di raccolta differenziata di buona qualità.

La raccolta “di prossimità” torna alla dimensione stradale, in cui il rifiuto è solo tale (non più mio), qualcosa di cui disfarsi, in casa puzza e ingombra, qualcuno se ne occuperà con lo smaltimento in discarica o inceneritore. Ogni batteria di bidoni serve 250 abitanti circa e solo quelli potranno versare i rifiuti con la tessera magnetica. Oltretutto si sono evidenziate difficoltà per le persone anziane a conferire, sia per la distanza (100- 200 metri con il peso di vari sacchetti), che per i meccanismi adottati. Così di fatto attorno alle eco-isole si formano vere e proprie discariche, malgrado il ritiro degli ingombranti sia gratuito per chi paga la TARI-TASI. AMIAT sostiene che occorre tempo per andare a regime in quanto opera con “cassonetti intelligenti”, ovvero muniti di sensori che avvisano la centrale quando sono pieni. Dalle fotografie di cui sotto, emergono dubbi, giacché i cassonetti fotografati in via Val della Torre erano semivuoti. Non saranno certo le tele-trappole installate a risolvere gli sversamenti di soggetti portatori di rifiuti abbandonati, giacchéi pedoni non hanno targa!
Purtroppo dobbiamo ravvisare che, in coincidenza con la fine del periodo di sperimentazione del sistema “di prossimità”, sono anche scomparsi dagli androni condominiali i contenitori Cartesio della cooperativa Arcobaleno, ulteriore colpo all’occupazione e al recupero della carta.
L’applicazione della tariffazione puntuale a cui dovemmo ambire subisce così un altro duro colpo; per lo smaltimento pagheranno solo coloro che hanno inserito la tesserina per aprire i cassoni, ma come faremo a far pagare anche gli “abusivi” che scaricano all’esterno? Si tornerà così alla “tassa” rifiuti abbandonando la “tariffa corrispettiva” ai quei quartieri attrezzati con il porta a porta, in cui peraltro non è ancora applicata.

Riteniamo sia opportuno valorizzare le competenze interne al Comune a garanzia della tutela degli utenti piuttosto che la completa delega strumentale e progettuale al gestore che persegue meramente i propri interessi economici ( vedi punto 25.24.1 del cds)

Attendiamo di valutare il nuovo PEF del servizio di igiene ambientale che comprenderà l’applicazione del metodo tariffario MTR previsto da ARERA per ulteriori considerazioni.

Foto scattate il 13 dicembre 2020 ore 16 in via Antonello da Messina

Via Val della Torre 18 dicembre 2020

Grazie per l’attenzione.
Cordiali saluti

Per il Gruppo “corretta gestione rifiuti”
Oscar Brunasso
Piero Cavallari
Enzo Vinci

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Consulta ambiente verde – Ecoisole_27012021