Verbale riunione del 20.04.2021

Consulta Ambiente e Verde 17 marzo 2021 ore 18 in videoconferenza.
Verbale

Presenti: Emilio Soave, Massimo Mortarino, Riccardo Ferrari, Marina Pastena, Oscar Brunasso, Roberto Giuffrida, Enzo Vinci, Claudio Cavallari, Maria Cariota, Luisa Memore, Antonella Visintin, Elena Rossetti, Ferdinando Cartella, Roberto Gnavi, Alberto Ressa, Pergiorgio Tenani

Odg
 1) Prime valutazioni in merito agli interventi proposti dalla Città di Torino per il finanziamento colle risorse del  Recovery Fund (in programma illustrazione in Commissione Consiliare il prossimo 15 aprile, come da me già trasmesso)
  2) Piano Qualità dell’Aria. Valutazione dell’esito della Commissione Consiliare nella quale è intervenuta ISDE per la Consulta e verifica dell’utilità di un nostro documento di aggiornamento su tale argomento
  3) Piano Strategico dell’Infrastruttura verde, approvazione e recepimento osservazioni, in attesa della discussione delle nostre proposte di integrazione al Regolamento del Verde.
  4) Varie e eventuali

1) REACT-EU e Torino. Emilio ha relazionato sulla Commissione dicendo che si presenta come un insieme di proposte formulate sul modello del progetto AxTO di Montanari nel 2017 (Azioni per le periferie torinesi –‘agopuntura urbana’- è il progetto di cura, manutenzione e rigenerazione del territorio realizzato dalla Città di Torino e co-finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nell’ambito del Bando Periferie) per un importo complessivo di 70 milioni di Euro, che verranno poi illustrate nelle diverse Commissioni Consiliari di competenza. (vedi allegato 1)

2) Piano qualità dell’aria. Il Piano presentato dalla Consulta il 7 ottobre 2018 si ritiene debba essere aggiornato. Parteciperanno all’aggiornamento ISDE, Oscar Brunasso, Nico Miletto, prof. Forleo, Antonella Visintin, coordinati da Enzo Vinci. Da realizzarsi entro maggio per presentare il testo a giugno.

3) Piano Strategico Infrastruttura Verde
Bertolotto ha contro dedotto le osservazioni. Non è pubblicato il testo definitivo del piano strategico

4) Varie ed eventuali
a) Emilio scrive a Mensio per segnalare che gli allegati di volta in volta promessi nelle varie Commissioni non sono mai arrivati

b) Il 17 aprile è mancato Paolo Odone.
Emilio ha scritto questa email (e un’altra al presidente del Consiglio comunale) a nome della Consulta per la quale lo ringraziamo.
To: Segreteria Assessoreunia , Commissione VI Comune Torino , Federico Mensio Cc: Claudia Bertolotto
La Consulta Ambiente e Verde ha appreso in queste ore della scomparsa di Paolo Odone, “storico” dirigente del Verde Pubblico della Città di Torino per parecchi decenni.
Considerato il grande contributo da lui fornito alla gestione dei giardini e delle alberate di Torino, e il suo ruolo nella formazione di una generazione di giardinieri della nostra Città, con la presente proponiamo di dedicare alla sua memoria un giardino di Torino, o nella Circoscrizione 8 dove risiedeva, o in un’altra parte significativa della nostra città.
Ringraziando per l’attenzione, inviamo i nostri migliori saluti.
Emilio Soave, presidente

c) Rifiuti – inceneritore
Claudio Cavallari ha relazionato sulla Commissione del 16 aprile (vedi allegato 2)

d) Valentino
Il quinto incontro pubblico del “Comitato di Gestione del Parco del Valentino” per il giorno 23 aprile p.v. alle ore 11

Prossimo incontro: lunedì 24 maggio
Allegato 1
Emilio. Le Commissioni congiunte di ieri hanno toccato esclusivamente l’utilizzo delle risorse React-Eu (per la città ca. 70 milioni di Euro), non le proposte inoltrate dalla città alla Regione (e da questa al Governo). per attingere al Recovery Fund. Sono state proiettate alcune slides (di cui chiederò copia), e l’Assessore di riferimento è stato soprattutto Pironti; Unìa ha parlato soprattutto del fatto che le proposte sono coerenti col Piano di Resilienza per quanto riguarda gli aspetti climatici e ambientali. 
Per le risorse disponibili in base al React-Eu sono stati inseriti dalla città “piccoli” progetti di pronto avvio, da completare tassativamente entro 3 anni a partire dal gennaio 2021 (!). Bisognerà correre… Pironti ha detto anche che una parte delle risorse (ca. il 4%) servirà a rafforzare la macchina amministrativa, ora carente. Per quanto ci interessa: vi sono risorse per le aree verdi circoscrizionali (soprattutto aree giochi), verde in Zona Centrale, riqualificazione viali alberati, “verde resiliente” (?) ovvero “Valdocco Sostenibile”, forestazione, percorsi fluviali, collina. Il tutto all’insegna de “Il Verde che vorrei”. 
Altre risorse saranno investite per percorsi ciclabili, “strade sicure”, etc.
Il grosso sarà destinato agli edifici scolastici (“Orizzonte Scuola”), “Torino Solidale”, digitalizzazione della macchina amministrativa, inclusione sociale.
In seguito verranno illustrati anche i progetti specifici in diverse Commissioni.
Non c’era naturalmente spazio per domande sui progetti presentati per le risorse del Recovery Fund.

Luisa Memore ISDE Torino. Mettiamo in condivisione questo schemino che si ricava dalla lettura del PNRR regionale, e potrebbe essere utile per eventuali domande di approfondimento:
– punto 173. Città Metropolitana chiede 93,200kE per opere di bonifica/riqualificazione/mess a verde. Entro il 2026. La Città ha qualche idea di cosa abbiano in mente? Potrebbero esserci sovrapposizioni o sono sicuramente territori separati? Anche perché la Città al punto 466 chiede 44,720 kE  per scopo simile (entro 2028)

– idem per il 748: riqualificazione del Po nel tratto di Torino 24 milioni, cantierabile
– era già noto il progetto per una passerella sul Po alle Vallere? Ricade nel Comune di Moncalieri. (656)
– 467. Cosa si intende per adattare le 400 fermate dei mezzi pubblici al cambiamento climatico? (5 milioni)
– 662 perché compare ancora il sottopasso Lingotto? Non hanno già finito? (data segnata 2021)
– 662 i 2 milioni sono per le piste ciclabili? Bastano?
– (665 passerella al Meisino già segnalata)
– 667 quale tratto di ciclopista sul Po abbisogna di 2 milioni?
– 838 gli 8 milioni per riforestare aree urbane e collinari da chi verranno gestiti? Privati? Idem per la successiva tranche di altri 8 milioni per le 8 aree verdi circoscrizionali . Innovative in che senso?
– 839 un milione per misurare il black carbon. Chi se ne occupa? ARPA? Politecnico? Privati?
– (1004 sottopasso Maroncelli. Già segnalato).

A margine: mi sembra che i fondi verranno concessi solo se i proponenti forniscono una stima quantificabile e verificabile delle ricadute positive previste (ad esempio in risparmio di CO2 o similari). Gli Uffici Comunali hanno già preparato queste ulteriori tabelle o lo faranno solo se i progetti verranno approvati dal ministero competente?

Allegato 2
Report Commissione Ambiente del 16 aprile 2021
Odg: dati, prestazioni inceneritore di Torino nel 2020
Presidente TRM sig.ra Maffini – illustra un corpo di slades come panoramica dell’Azienda a partire dal 2013, anno di avvio dell’impianto.
53 dipendenti diretti, operano con certificazioni ISO e EMAS, l’orientamento è verso la “Multicircle economy”,

dati:
Europa 251 mln di tons di produzione rifiuti pari a 489 kg/ab/anno
Italia 30 mln di tons pari a 499/ab/anno
Torino e Città metropolitana 1.100 mln pari a 484 kg/ab/ anno
Torino 387.000 tons inviati a combustione 226.000 + 260.000 da C. M.
Totale tons trattate nel 2020 – 570.000
I dati delle tipologie di ceneri non sono stati percepiti, attendiamo l’invio integrale del file
Emissioni – conformi???
Teleriscaldamento già collegati: Beinasco, Grugliasco, Collegno, Rivoli
Progetto SpoTT

Bauducco – coerenza con Economia circolare? Emissioni di mercurio?
Cavallari – insiste nella richiesta del dato emissivo di CO2

Traccia dell’intervento – Allegato 1
Lavolta – come sono state ottenute le certificazioni? Recupero CO2 verso l’idrogeno? Quanta CO2 recupera TRM?
Mensio – contraddizione totale rifiuti bruciati rispetto agli obiettivi regionali
Maffini – le quantità rifiuti dichiarate devono essere scorporate dall raccolta differenziata
Marrazzi – TRM – Emissioni CO2 – parità fra tonnellate bruciate e tons emesse, quindi 570.000 trattate producono 570.000 tons di CO2
Indi – molti materiali hanno potenzialità di riciclaggio limitate esempio il PET, poi la RD è gravata di molti sovvalli. Quindi al 2035 in Europa ci saranno ancora 45 mln di tonnellate da avviare all’incenerimento.
Unia il banner informativo di TRM già esiste presso l’assessorato ambiente
Cavallari replica sui destini dell’economia circolare ove è la materia il fattore prevalente da salvaguardare, sempre più limitata in un mondo FINITO.
Chiusura incontro ore 16,30
Redazione Cavallari

Allegato 1
INCENERITORE E CO2
Dati assunti da relazione trimestrale 2020 di TRM utile per anticipare la relazione dell’intero anno.
A fronte di un’autorizzazione ambientale per 421.000 t/a, quest’anno il totale dei rifiuti inceneriti supera  570.000 t/a, un aumento percentuale sull’autorizzato iniziale del 35%. A fronte, si riscontrano circa 700.000 tons di CO2 emessa…senza calcolare le tante altre emissioni ancora più pericolose.

La riduzione dei rifiuti rimane teoria, ribadendo quanto da noi esplicitato come consulta con il recente documento sulla gestione rifiuti tramite Ecoisole.

Il provvedimento “sblocca Italia” ha azzerato i margini di tutela degli impianti di incenerimento autorizzandoli a funzionare al massimo della loro potenzialità termica senza obbligo di rifare le valutazioni degli impatti ambientali calcolate per i valori iniziali, ovvero per un valore inferiore del 35.6% di quello attuale.

LA COMBUSTIONE NON È UN PROCESSO NATURALE
•La combustione in natura è un fenomeno accidentale e non controllato.
•In natura i processi ossidativi sono dati dalla respirazione, processo perfettamente controllato.
•La combustione non fa parte, né potrà mai farlo, dell’economia circolare.
•Occorre una exit strategy non solo dalle discariche ma anche dall’incenerimento

Commissione Europea 26/01/2017
•Rivedere al ribasso il ruolo dell’incenerimento
•Verificare la necessità di incenerimento sulla base del rifiuto residuo prevedibile fra 20-30 anni
•Eliminare i finanziamenti agli inceneritori, con o senza recupero energetico, e tassare l’incenerimento
•Programmare un piano di dismissione in particolare nei paesi (fra cui è citata l’Italia) che fanno uso maggiore all’incenerimento

INCENERITORI ED EFFETTO SERRA
Il contributo degli inceneritori alla produzione di gas climalterante con effetto serra.
La CO2 emessa dagli inceneritori proviene dalla combustione sia di prodotti derivati dal petrolio (fossile) sia dalla combustione di sostanza organica (biogenica) derivante direttamente o indirettamente dalla fotosintesi.
Questa evidenza, che può apparire paradossale, è in realtà pienamente comprensibile laddove si ponga mente al fatto che gli inceneritori sono impianti poco efficienti rispetto alle centrali elettriche avendo un rendimento lordo, in termini di energia elettrica, attorno al 24%, rispetto al 49% delle centrali elettriche di combustibili fossili.
Questa evidenza, che può apparire paradossale, è in realtà pienamente comprensibile laddove si ponga mente al fatto che gli inceneritori sono impianti poco efficienti rispetto alle centrali elettriche avendo un rendimento lordo, in termini di energia elettrica, attorno al 24%, rispetto al 49% delle centrali elettriche di combustibili fossili.
Se fino a qualche anno addietro l’incenerimento dei rifiuti poteva considerarsi una alternativa alla produzione tradizionale di energia che permetteva una riduzione delle emissioni di gas climalterante, viceversa oggi, grazie al dimezzamento delle emissioni del mix energetico nazionale, l’incenerimento dei rifiuti contribuisce, assieme ai combustibili fossili, al peggioramento dell’effetto serra, allontanando l’obiettivo europeo di azzerare le emissioni al 2050.

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