Analisi e proposte inerenti la qualità dell’aria

ATTENZIONE: per i grafici a cui si fa riferimento, scaricare il pdf allegato

Per la qualità dell’aria possiamo partire dai dati resi pubblici dal Comune e quindi Ufficiali.
Per biossido di zolfo (SO2), benzene (C6H6) e del monossido di carbonio (CO) si sono avuti dei miglioramenti
e si è scesi sotto i limiti di legge.
Mentre non è andata così per biossido di azoto (NO2), ozono (O3) e particolato sospeso fine (PM10).
Andamento negli anni delle concentrazioni di inquinanti
Biossido di Azoto (NO2)
Parametro NO2 : medie annuali rilevate nelle stazioni di TO-Lingotto e TO-Rebaudengo nel periodo 1991-2013
OZONO (O3)
Ozono: medie del periodo maggio-settembre degli ultimi 10 anni (dall’anno 2008 i valori considerati sono quelli
registrati presso la stazione di Baldissero Torinese).
PM2,5 – media annua
Provincia Aggregazione 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2015
ALESSANDRIA
massimo [ug/m3] 38 35 32 31 27 26 25
media [ug/m3] 29 28 25 22 20 19 20
mediana [ug/m3] 29 29 25 22 20 20 20
minimo [ug/m3] 15 13 10 10 11 9 11
% di comuni al di sopra del
valore limite 77 72 51 35 27 3 0
ASTI
massimo [ug/m3] 36 33 29 32 27 27 26
media [ug/m3] 32 31 27 26 24 24 23
mediana [ug/m3] 33 31 28 27 25 24 24
minimo [ug/m3] 26 25 23 20 18 18 18
% di comuni al di sopra del
valore limite 100 100 84 63 47 42 12
BIELLA
massimo [ug/m3] 27 28 27 28 24 21 21
media [ug/m3] 22 22 22 21 19 16 18
mediana [ug/m3] 22 22 22 22 19 16 18
minimo [ug/m3] 16 14 14 12 10 8 9
% di comuni al di sopra del
valore limite 20 21 11 16 0 0 0
CUNEO
massimo [ug/m3] 37 35 30 28 24 24 26
media [ug/m3] 26 25 23 17 16 15 19
mediana [ug/m3] 28 28 25 19 17 16 19
minimo [ug/m3] 10 9 7 6 7 5 4
% di comuni al di sopra del
valore limite 66 65 48 4 0 0 4
NOVARA
massimo [ug/m3] 37 33 31 29 25 21 23
media [ug/m3] 25 26 24 22 20 17 18
mediana [ug/m3] 25 27 23 22 19 16 18
minimo [ug/m3] 19 19 17 16 15 12 12
% di comuni al di sopra del
valore limite 47 58 43 26 0 0 0
TORINO
massimo [ug/m3] 46 35 37 32 35 28 27
media [ug/m3] 27 23 23 21 20 19 21
mediana [ug/m3] 28 24 24 22 21 20 23
minimo [ug/m3] 12 9 8 7 8 6 4
% di comuni al di sopra del
valore limite 66 46 39 39 25 15 23
VERBANO CUSIO
OSSOLA
massimo [ug/m3] 20 21 19 16 16 12 14
media [ug/m3] 14 14 13 11 12 9 9
mediana [ug/m3] 14 14 13 11 11 9 9
Valore limite annuale per la protezione della salute umana: 25 μg/m3
Particolato sospeso fine (PM10)
Parametro PM10 : concentrazioni medie annue rilevate nelle stazioni di TO-Consolata e TO-Grassi nel periodo
2000-2013.
FONTE DATI: Uno Sguardo all’aria – Relazione annuale sui dati rilevati dalla rete provinciale di monitoraggio
della qualità dell’aria – Anno 2013 Provincia di Torino e ARPA Piemonte.
Per quanto riguarda in particolare il PM10 e l’NO2 si evidenzia che, pur registrandosi una decisa diminuzione
negli ultimi trent’anni di tali inquinanti, l’Unione Europea fissa regole stringenti di rispetto dei limiti (per il PM10
minimo [ug/m3] 8 8 6 7 7 5 5
% di comuni al di sopra del
valore limite 0 0 0 0 0 0 0
VERCELLI
massimo [ug/m3] 36 34 30 31 26 25 25
media [ug/m3] 24 24 23 22 19 17 17
mediana [ug/m3] 26 29 27 25 21 19 20
minimo [ug/m3] 11 10 9 8 8 6 6
% di comuni al di sopra del
valore limite 58 62 59 52 8 2013 1
Fonte: Arpa Piemonte
la media annuale non deve superare i 40mcg/mc e 35 è il numero massimo di superamenti della media
giornaliera pari a 50 mcg/mc; per l’NO2 la media annuale non deve superare i 40mcg/mc e 18 è il numero
massimo di superamenti del valore limite orario pari a 200 mcg/mc).
L’inquinamento da PM10 e NO2 rappresenta quindi l’urgenza più sentita, ed i provvedimenti intrapresi da Torino
e da altre città italiane si concentrano prevalentemente sulla loro riduzione.
A tal proposito, i provvedimenti di limitazione del traffico adottati dalla Città di Torino hanno contribuito, negli ultimi anni, ad una progressiva riduzione delle concentrazioni di inquinanti nell’aria, pur rimanendo tali risultati, come detto, insufficienti.
Come dice il direttore generale di Arpa Piemonte, Angelo Robotto, “dopo più di quindici anni la qualità
dell’aria è sicuramente migliore: dai 254 superamenti per il pm10 nella stazione di Torino-Grassi del 2001
siamo passati ai 112 del 2017 anche se il rispetto del limite dei 35 giorni di superamento di 50 microgrammi
al metro cubo è ancora lontano.
Da questi dati risulta evidente CHE IL PROBLEMA NON SIA STATO ANCORA RISOLTO.
Bisogna proporre altro oltre alla riduzione del traffico, cosa che noi abbiamo ampiamente detto in
passato…infatti ci sono i riscaldamenti delle case, le industrie , controllare le emissioni dell’inceneritore ,
tante sono le fonti di inquinamento non solo le auto e quindi non si può risolvere il problema solo con le
targhe alterne o ZTL.
Il piano Qualità dell’Aria, parte nel 2000; sono passati 18 anni e siamo ancora qui a parlare del traffico di auto
e ZT; forse è ora di puntare anche su altro.
Le nostre proposte sono:
· Promuovere la diffusione di tecnologie innovative a basse emissioni e ad elevata efficienza energetica
sia per quanto riguarda le nuove installazioni sia all’atto del fisiologico ricambio dello stock degli
impianti di riscaldamento al fine di migliorare le prestazioni emissive e migliorare l’efficienza energetica
complessiva del sistema edificio-impianto, (a partire dagli edifici pubblici) dei generatori di calore, dei
sistemi distributivi e di regolazione.
· Favorire l’utilizzo di combustibili a basso impatto ambientale e l’uso di fonti energetiche rinnovabili; (le
biomasse non andrebbero incluse, ormai anche articoli divulgativi iniziano ad informarne il grande
pubblico – ecco un esempio recentissimo: https://www.corriere.it/salute/18_ottobre_02/occhio-legnainverno-
inquina-piu-auto-ma- pochi-sanno-aec0390a-c56b-11e8-994e-6382a2ca0409.shtml
· L’ASL potrebbe svolgere controlli a camino sulle emissioni degli impianti di riscaldamento a pellet.
· Verificare con ARPA la possibilità di monitorare anche il Carbon Particle che dalle esperienze milanesi
sembra molto più sensibile per verificare l’effetto dei blocchi del traffico sulla qualità dell’aria
(https://www.amat-mi.it/it/ambiente/qualita-aria/il-progetto-di- monitoraggio-del-black-carbon/)
· Favorire l’adozione da parte del cittadino/consumatore di comportamenti atti a ridurre i consumi
energetici e le emissioni derivanti dai sistemi di riscaldamento e di condizionamento, almeno qualche
pubblicità-progresso potrebbe cercare di aumentare la consapevolezza dei torinesi (ora le campagne
sul cambiamento climatico sono parecchio generiche).
· Per quanto riguarda nuovi impianti di riscaldamento il Dlgs del 15 novembre 2017 stabilisce nuove
norme per le emissioni di sostanze inquinanti, limite che in precedenza era stato fissato nel Dlgs del
2006. Sarebbe però importante stimolare il rinnovamento di quelli vecchi sia privati che pubblici
ricordando l’applicazione del Dlgs 2017 con adeguate campagne mirate sia per i privati sia per la
Pubblica Amministrazione per la quale non è chiaro in che misura abbia provveduto a censire i propri
e se avrà energie e risorse economiche per prendersi carico di sostituire i più vecchi.
· Per quanto riguarda i trasporti, visto che uno dei principali fattori che scoraggiano l’uso della bici è la
facilità che questa venga rubata, occorrerebbe incentivare i datori di lavoro a dotare la sede di un
luogo protetto ove parcheggiare il proprio mezzo.
· Dovrebbe essere reso possibile usare il binomio bici + treno per chi arriva da fuori Torino. Il tutto
dovrebbe essere adeguatamente pubblicizzato.
Non possiamo dimenticare comunque che Torino non è Ferrara, ha un’estensione 130 kmq e parte del suo
territorio è collinare. La soluzione può non essere compatibile per tutte le fasce dei cittadini.
Sarebbe opportuno anche altre soluzioni strutturali; ad esempio proporre di istituire scuola bus elettrici per
evitare che migliaia di genitori ingolfino le strade tra le 7,30 e le 8,30, citare il car sharing e l’auto elettrica e
indicare che la costruzione della seconda linea della metro come “scarico” importante di traffico per la parte
est della città sia veramente una reale necessità per una metropoli moderna come dovrebbe essere Torino
nel prossimo decennio.
Da non dimenticare le possibilità di mitigare l’inquinamento tramite la piantumazione di alberi specifici. Se già
non in atto potrebbe essere utile collaborare con il Dipartimento Forestale (segnaliamo quanto già fatto per
esempio a Forlì:
http://ambiente.comune.forli.fc.it/public/cms_page_media/48/Sintesi%20Relazione%20Verde%20Urbano%2
0Forl%C3%AC_784_6788.pdf)
Uno degli alibi più frequentemente invocati da “quasi tutti” è questo: bloccare le auto non serve a niente! Sono
ben altre le fonti inquinanti.
Ebbene gli enti deputati dovrebbero agire anche sulla comunicazione, ad esempio redigere campagne di
comunicazione mirate, ove si evidenzino, almeno percentualmente il peso di ogni singolo fattore inquinante.
Tale documento, scientifico permetterebbe l’adozione di misure di contenimento in funzione dei danni
ambientali prodotti da ogni singolo fattore.
L’inquinamento 100% è dovuto quindi a molte cause, ognuno deve riconoscersi nelle sue responsabilità ed
avviare possibili rimedi, dai bruciatori di pellet ai possessori di mezzi diesel, dalle emissioni dell’inceneritore ai miglioramenti energetici nelle abitazioni. linea due metro, incentivi per rottamazioni di catorci ambulanti,
migliorie su mezzi elettrici…
Esistono le leggi sopra citate, esiste il Protocollo Padano, esistono gli incentivi statali, un dosaggio adeguato
permetterebbe di ridurre, contenere le emissioni nocive, anche con l’applicazione di adeguate sanzioni.
Ultima raccomandazione riguarda le tonnellate di emissioni prodotte dall’inceneritore. Esiste una equivalenza
fra tonnellate bruciate ed emissioni a camino, stiamo parlando di circa 500.000 tons anno. Questo impianto è
dannoso quindi per molti motivi circa il prevalente riguardante la gestione rifiuti, questa Consulta annuncia
studi e proposte esplicite a seguire.
Torino, 7 ottobre 2018.
CONSULTA COMUNALE PER L’AMBIENTE E IL VERDE
Il Presidente
Dott. Emilio Soave