Osservazioni su laghetti Falchera

Alla cortese attenzione
Dott. Alberto Unia Assessore Ambiente
Arch. Sabino Palermo Dirigente Area Verde – Grandi Opere del Verde

Comune di Torino
Torino, 9 gennaio 2019

Oggetto: laghetti Falchera

I laghetti Falchera sono al centro di un importante ”progetto di riqualificazione” ad opera del Comune di Torino, approvato nel 2015 e in fase finale di completamento.

Il progetto prevede una destinazione mista dell’area: da una parte la zona contigua all’area agricola a nord, bonificata dai rifiuti e destinata a orti urbani con annessa casa di servizio a beneficio degli assegnatari, dall’altra, a sud verrà realizzata una zona a parco attrezzato, con giochi bimbi e percorso ginnico, aperta a tutti.

Tra queste due aree rimane la zona del “lago grande” le cui sponde sono state rimodellate per essere degradanti; nel primitivo progetto si prevedeva anche una destinazione per sport acquatici e balneazione, poi, opportunamente ridimensionata.

Il “lago grande” è separato da una sottile lingua di terra dal lago più piccolo, che presenta condizioni di naturalità favorevoli per la creazione di una zona umida, che potrà consentire, grazie al l’osservazione diretta, lo studio degli uccelli, della flora e microfauna lacustre.

Sebbene il progetto intenda risolvere un problema annoso e pluridecennale di degrado e di abbandono dell’area, dal sopralluogo effettuato dalla Consulta con i progettisti delle Grandi Opere del Verde nel settembre del 2018, è emerso come debbano essere ancora chiariti alcuni aspetti, in merito all’uso pubblico di quest’area che ha aspetti importanti di naturalità.

In particolare presso i laghetti Falchera sono state segnalate specie di Uccelli ormai rare in provincia di Torino, tipiche degli ambienti umidi, quali il Basettino (Panurus biarmicus), il Tarabusino (Ixobrychus minutus), il Tarabuso (Botaurus stellaris), la Schiribilla (Porzana parva) e il Cavaliere d’Italia (Himantopus himantopus); si tratta, in questo caso, di specie altresì incluse nell’Allegato I della Direttiva Uccelli 2009/147/CE.
Naturalmente sono state osservate insieme a specie più comuni e presenti nell’area con un buon numero di individui (Germano reale, Gallinella d’acqua, Airone cenerino, Airone bianco maggiore, Garzetta, Folaga, Tuffetto, Svasso maggiore, Migliarino di palude, Falco pellegrino, Nibbio bruno etc), nonché di libellule (classe Odonata, tra cui Sympetrum depressiusculum presente nella Lista Rossa italiana come EN), a dimostrazione dell’importanza ecologica del sito, anche nel contesto dei corridoi per la fauna della cosiddetta “Corona Verde”.

La preoccupazione più importante che ci preme rilevare è come così tante e diversificate modalità di fruizione dell’area possano coesistere su una superficie ridotta; in particolare si sottolinea la conflittualità tra gli interventi previsti ai fini della fruizione ludico-ricreativa e quelli previsti ai fini della conservazione della biodiversità, aspetto preso in considerazione anche dal progetto originale ma al momento limitato alla promessa di realizzazione di un capanno di osservazione.

Sottolineiamo che un’area umida di piccole dimensioni, come si deve considerare quella dei laghetti Falchera, presente in un contesto del tutto urbanizzato, rappresenta un ecosistema decisamente fragile che può essere facilmente e rapidamente aggredito e snaturato da una fruizione scorretta e non regolamentata.

Durante il sopralluogo è emerso, per esempio, che il “lago grande” viene frequentato per la pesca abusiva da persone che stazionano sull’istmo che separa i due laghi, in atteggiamento a volte aggressivo nei confronti di altri frequentatori, cosa che ha reso necessario almeno in una occasione, la chiamata alle Guardie Ecologiche Volontarie (GEV) della Città Metropolitana.
La presenza di personaggi “nullafacenti” che frequentano l’area dei laghetti con dubbie intenzioni è testimoniato inoltre dall’atteggiamento molto sospettoso degli affittuari degli orti urbani che lamentano già furti, danneggiamenti e l’accensione di fuochi.
A questo dobbiamo aggiungere le diverse segnalazioni di colpi di arma da fuoco che si sentono nelle zone dei laghetti, oltrechè al Villaretto e in altre zone della città e della collina, a dispetto dei divieti venatori presenti.
Questo porta quindi in primo piano l’esigenza di controlli continui con personale abilitato per garantire una adeguata sorveglianza sul territorio e la sicurezza dei visitatori.

Per questo motivo riteniamo importante avere rassicurazioni da parte della Pubblica Amministrazione che la fruizione del “lago grande” non sia né quella turistica, balneare e di navigazione sportiva, né lasciata a pescatori abusivi o alla libera e liberale fruizione delle sue sponde, né tantomeno alla distruzione o al saccheggio dei suoi aspetti naturali.

Suggeriamo quindi di non perdere la preziosa occasione di avere all’interno dell’ambito urbano della città di Torino un ulteriore ottimo esempio di corretta coesistenza tra realtà urbana e biodiversità con tutti i vantaggi che ne possono derivare in termini di educazione civica e riqualificazione delle aree periferiche.

A questo riguardo, proponiamo:

1) di rendere inaccessibile l’accesso alla lingua di terra che separa il lago grande da quello piccolo, con la creazione di un ponticello di legno invalicabile che possa essere chiuso a chiave;

2) di abbassare ove necessario il livello delle acque fino all’emersione dei piccoli isolotti di ghiaia lungo la stessa sponda, che nella primavera del 2017 e 2018 hanno permesso la nidificazione della Sterna comune (Sterna hirundo) e del Cavaliere d’Italia (Himanthopus himanthopus);

3) di migliorare l’estensione del canneto sulla stessa sponda del lago, favorendo la sua crescita per renderlo ospitale per Acrocephalidae (Cannaiola e Cannareccione) o Timalidae (Basettino e Pendolino);

4) di regolamentare la pesca sulla sponda opposta del lago grande, anche tramite l’istituzione di un’area gestita da cooperative o associazioni di pesca sportiva al fine di evitare quella di frodo o illegale;

5) di costruire un capanno di osservazione per gli uccelli (birdwatching) su palafitta, sulla sponda nordoccidentale del lago grande;

6) di migliorare il percorso ciclo-turistico attorno al lago grande e renderlo comunicante con quelli della Corona Verde e della contigua area “della Merla” con relativa segnaletica;

7) di installare pannelli esplicativi dell’importanza naturalistica dell’area dei laghetti della Falchera, al cui allestimento alcune associazioni che fanno parte della Consulta Ambiente e Verde dichiarano la loro disponibilità a collaborare, proponendosi anche per l’organizzazione di visite naturalistiche “guidate”, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale.

Pertanto per poter sviluppare un’azione coordinata e giungere alla completa realizzazione del progetto offriamo la collaborazione delle nostre associazioni sia in qualità di esperti naturalistici e faunistici, per intraprendere corrette azioni di salvaguardia e promozione della biodiversità, anche in chiave educativa, sia per favorire sinergie ed azioni comuni con le associazioni del territorio che possano costituire un valido strumento che porti la popolazione della zona a sentire sempre più l’area dei laghetti come qualcosa di proprio da proteggere e vivere armonicamente

Con i migliori saluti

Consulta Ambiente Verde della Città di Torino
Il Presidente
Dott. Emilio Soave