Osservazioni su Salone dell’Auto 2019 e Parco del Valentino

Torino, 30 maggio 2019

All’Assessore all’Ambiente, dott. Alberto Unìa
All’Assessore al Commercio e al Turismo, dott. Alberto Sacco
Al Presidente della VI Commissione, dott. Federico Mensio
Al Presidente della Circoscrizione8, dott. Davide Ricca

Lo scorso 19 maggio sono emerse già le incongruenze in merito all’occupazione anticipata del Parco del Valentino da parte degli organizzatori del Salone dell’Auto 2019, che hanno iniziato il montaggio degli stand con una settimana di anticipo rispetto ai tempi previsti nella Delibera della Giunta Comunale del 21 maggio: quindi con due giorni di anticipo rispetto allo stesso atto deliberativo, che peraltro consentiva di procedere alle operazioni di allestimento soltanto a partire dal 28 maggio! Questa discrepanza, rilevata dalla Polizia Municipale, testimonia come ormai gli organizzatori della manifestazione ritengano di avere a disposizione il Parco ben al di là di quanto consentito, anticipando come altri anni gli allestimenti e prolungandone lo smontaggio. Tutto ciò comporta che per circa 1 mese e mezzo il parco sia di fatto inibito ai cittadini nella sua fruizione naturale in quanto parco, e trasformato in quartiere fieristico.

Al di là di queste considerazioni, siamo stupiti che, per quanto riguarda queste e le passate edizioni, a partire dal 2016, il maggior parco cittadino, peraltro di valenza storica e sottoposto da decenni a tutela da parte del Ministero dei Beni Culturali, venga dato in concessione per un periodo così lungo agli organizzatori di una manifestazione in totale contrasto non solo con la sua valenza ambientale, paesaggistica e naturalistica, ma soprattutto in contrasto palese sia con il Regolamento del Verde Pubblico e Privato della Città di Torino approvato dalla Città nel marzo del 2006, sia con il Regolamento di Fruizione del Parco del Valentino approvato nel 2000 e a sua volta integralmente recepito dal Regolamento del Verde.

Ambedue prevedono espressamente l’esclusione delle manifestazioni di tipo motoristico, e non vale la motivazione per cui le auto verranno esposte soltanto in forma “statica”. I “test drive” sono previsti proprio in Vile Medaglie d’Oro, che fa certo parte integrante del Parco. Inoltre il Regolamento del Parco, art. IX punto 2, comma b e c., prevede che le tutte le manifestazioni non possano “ostacolare gli accessi e la fruizione con strutture fisse e barriere architettoniche”, e non possano “essere in palese contrasto con i caratteri storico-ambientali del parco stravolgendoli e alterandoli con allestimenti di strutture, supporti pubblicitari, piste e parcheggi”.

Anche il Regolamento di Tutela del Verde, all’Art. 81, comma 1, sottolinea nuovamente la non ammissibilità delle manifestazioni motoristiche all’interno dei parchi e dei giardini cittadini. Ulteriormente, al comma 6, non consente “l’utilizzo di immagini delle aree a verde pubblico per scopi commerciali, pubblicitari e cinematografici”. Paradossalmente, nel caso del Salone dell’Auto, la denominazione stessa è “Parco Valentino. Salone e Gran Premio”. Ciò sembra stabilire un binomio inscindibile tra il Parco e il Salone, e il Salone sembra essersi di fatto appropriato del Parco, appropriandosi della sua immagine, trasformandolo il Parco quasi in “promotore” del Salone dell’Auto; il Regolamento esclude pure “l’affissione di manifesti pubblicitari all’interno delle strutture appositamente realizzate”. Invitiamo a visitare gli stand del Salone, e verificare l’ottemperanza a tale prescrizione, che dovrebbe essere ancora più cogente all’interno di un parco storico come il Valentino, mentre il Castello del Valentino (patrimonio UNESCO) non dovrebbe essere pavesato di striscioni pubblicitari..

Ritornando alle considerazioni preliminari: nel caso del Salone dell’Auto avrebbero dovuto essere approvate nell’iter dalla delibera Giunta e portato alle dalle competenti Commissioni Consiliari nel contesto dell’atto deliberativo almeno due “deroghe: la prima al Regolamento del Valentino: la seconda al Regolamento del Verde. Ma, dal 2016 ad oggi, non è mai stata portata in Commissione Consiliare tale proposta di Deroga. Per contro il 31 maggio 2019 abbiamo visto proposta in una VI Commissione Consiliare la deroga al Regolamento del Verde (anche se con parere non vincolante) per l’allestimento di un Punto Verde estivo in Piazza d’Armi, certo molto meno impattante del Salone dell’Auto al Valentino.

Questa considerazione è certo tardiva, ma evidenzia come sia stata trattata superficialmente, dal 2026 ad oggi, la manifestazione del Salone dell’Auto, in un ambito a parco non adatto per tale iniziativa, che non dispone di adeguati servizi e attrezzature, mentre esiste già uno specifico quartiere fieristico (Lingotto Fiere), e non sono neppure state esaminate le possibili alternative, con localizzazioni più consone e meno impattanti.

Inoltre, nel sottolineare la nostra contrarietà all’ubicazione del Salone dell’Auto al Parco del Valentino, esprimiamo i nostri dubbi sulle modalità con le quali è stato computato il canone per la COSAP: ovvero con una riduzione del 35% la corresponsione alla Città di Euro 33.003,84, per evitare un “indebito arricchimento da parte del Comune”. E ciò esclusivamente per le “operazioni di allestimento, previste dal 28.05 al 18.06, e disallestimento previste dal 24.06 al 30.06”. Sembra di capire che per tutti i giorni di svolgimento della manifestazione gli stand che parteciperanno all’iniziativa non siano tenuti a corrispondere alla Città nessuna somma relativa alla COSAP, malgrado gli stand (fatte salve le poche presenze “istituzionali”) siano a stragrande maggioranza rivolti alla pubblicità e alla promozione commerciale dei vari marchi presenti al Salone, come appare evidente anche dallo schizzo planimetrico allegato alla Delibera di Giunta, e comportano pure l’utilizzo gratuito del V Padiglione (parcheggio GTT).

Non si comprende come, in occasione del primo Salone dell’Auto, svoltosi nel 2016, con delibera del 22 marzo 2016, la Giunta dell’epoca, approvando “l’esenzione totale dal pagamento del canone per l’occupazione del suolo pubblico per tutte le aree (ad esclusione di quelle destinate alla vendita—somministrazione” (il cosiddetto “street food”), avesse computato un “mancato introito pari ad Euro 247.452,57” per la Città. Occorrerebbe a questo punto fare un minimo di chiarezza su questi computi e sulla precisa identificazione degli stand e delle attività di carattere commerciale.
Certamente positivo è che quest’anno, ai sensi delle due delibere del 5 novembre 2013 e 22 luglio 2014 (“Progetto Smart Tree. Gli alberi in ambiente urbano nelle politiche Smart City”), siano state stabilite delle “compensazioni ambientali” da destinare al Parco, per un importo pari a 10.000 Euro. A nostro parere questo computo è tuttavia fortemente riduttivo, se si tiene conto della sostanziale inagibilità di buona parte del parco per quasi un mese e mezzo, degli inevitabili danni ambientali, e soprattutto dell’impatto dei 700.000 visitatori (dichiarati dagli organizzatori), che notoriamente raggiungono il Salone soprattutto in auto, creando grave intasamento della viabilità e dei parcheggi nelle e aree circostanti il Salone, con un evidente incremento delle emissioni inquinanti.

Infine: è incredibile che, in una Città che si propone di incrementare la Raccolta Differenziata dei Rifiuti Solidi Urbani, non venga richiesto agli organizzatori di attrezzarsi per la Raccolta Differenziata, che sta procedendo nelle zone limitrofe della nostra città , dedicando anche particolare attenzione all’utilizzo dei contenitori mono-uso per i numerosi stand rivolti alla somministrazione cibi e bevande, nel rispetto delle Direttive Europee in materia, condivise anche dall’attuale Amministrazione Comunale.

Per quanto in tempo, la Città ha ancora tutte le possibilità di imporre tale requisito, prima che il Salone decolli il prossimo 19 giugno.

Concludendo: ci sembra quanto meno doveroso che tutti questi aspetti vengano illustrati in apposita riunione della VI Commissione Consiliare, dando risposta ad alcuni degli interrogativi da noi formulati.
Con i migliori saluti,
Emilio Soave