Parere: Manutenzione strordinaria Parco Michelotti

Spett.Direzione Ambiente, Verde e Protezione Civile – Area Verde
All’attenzione della dott. Claudia Bertolotto, R.U.P.

Oggetto: Manutenzione Straordinaria Parco Michelotti. Primo Intervento di Messa in Sicurezza.
Progetto Definitivo.
Richiesta Pareri

Con riferimento alla richiesta pervenutaci in data 30 ottobre in merito al Progetto Definitivo dell’intervento citato, la Consulta Ambiente e Verde esprime parere favorevole, per quanto di sua competenza, dopo essersi già espressa favorevolmente in data 25 giugno 2020 sul complesso degli interventi previsti in base alla Delibera della Giunta Comunale del 23 giugno 2020.
Come già indicato nel nostro precedente parere, gli interventi proposti corrispondono a un lungo processo partecipativo, conclusosi con un atto largamente condiviso e culminato nella Delibera proposta dalla Giunta e approvata dal Consiglio Comunale nel 2019 con cui si stabilivano le Linee Guida per la riqualificazione dell’intero parco e la sua riapertura al pubblico in condizioni di sicurezza e nel rispetto degli elementi di naturalità ivi presenti. Tali Linee Guida prevedevano la demolizione di quasi tutti i reliquati del vecchio Zoo, fatto salvo il complesso denominato Acquario-Rettilario, di interesse significativo per la storia dell’architettura moderna seppur non ancora tutelato in quanto tale. Si condividevano largamente gli interventi di demolizione e bonifica dei manufatti presenti nel parco e delle loro superfetazioni successive alla chiusura del vecchio Zoo che era stata decisa dal Consiglio Comunale nel 1985, alla scadenza della concessione, salvo alcune porzioni minori di possibile riutilizzare per i servizi del parco, riqualificando spazi e arredi verdi, tutelando al contempo il patrimonio arboreo, e in particolare gli esemplari costituenti un doppio filare di platani che connotano storicamente il parco da oltre un secolo e mezzo, nonché i pregevoli filari di Ginko Biloba che costeggiano il lungo fiume. Tali Linee Guida furono già condivise dalla Consulta che si espresse favorevolmente in data 12 marzo 2019, sottolineando l’esigenza di un progetto unitario, da attuarsi eventualmente per fasi, il recupero delle visuali verso il fiume, la valorizzazione degli aspetti di naturalità presenti nel parco, e la tutela dell’avifauna che caratterizza quel tratto del fiume Po.
L’attuale Progetto Definitivo perviene a una successiva specificazione degli interventi di demolizione e riqualificazione già previsti, che si rende necessaria sulla base di un successivo Diniego di autorizzazione paesaggistica (agli atti dal 27.10.2020) da parte della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Città Metropolitana di Torino. Tale diniego si riferisce nello specifico agli edifici denominati D (Casa dei grandi felini), E (Orsi e felini), F (Casa delle Scimmie), G. (Elefanti e Giraffe), H (Casa dell’Ippopotamo), che caratterizzavano il vecchio Zoo. La Consulta Ambiente e Verde non può certo interferire con le superiori competenze della citata Soprintendenza, e ne prende atto, ma non può fare a meno di rilevare che lo Zoo che occupò il parco per oltre un trentennio non possa costituire il principale elemento caratterizzante storicamente il parco, realtà consolidata fin dalla metà del XIX secolo, così come i grandi filari alberati espressamente tutelati. Il paesaggio fluviale in questo tratto urbano ha un rilievo certo molto più ampio e significativo dei tristi reliquati dello Zoo, chiuso per volontà della cittadinanza, in un tratto prospiciente i Murazzi e l’affaccio sul Po del Borgo di Vanchiglia.
Il Progetto Definitivo, che viene ora presentato, mantiene i caratteri ispiratori del Progetto Preliminare, attenendosi alle prescrizioni della citata Soprintendenza, che si è riservata di effettuare una verifica d’ufficio della sussistenza di interesse culturale ai fini di una più puntuale disamina relativamente agli edifici sopracitati. Il progetto definitivo prevede pertanto la messa in sicurezza di tali edifici, eliminandone le successive superfetazioni e murandone gli accessi, procedendo nella direzione della riqualificazione e riapertura al pubblico dell’intero parco. Esso si articola in interventi di demolizione di altri manufatti pericolanti, sistemazione di un nuovo ingresso al parco, nuovi camminamenti pedonali, rimozione di infestanti, protezione delle vasche che ospitavano alcune specie, realizzazione di una passerella a lato della collinetta, rifacimento di recinzioni ammalorate, nuovi arredi urbani, interventi di pulizia e di bonifica, nuova illuminazione del parco, rifacimento delle siepi e sistemazioni a verde.
La Consulta su queste basi esprime PARERE FAVOREVOLE in merito al Progetto Definitivo, che si caratterizza come “prima sistemazione dell’area”, necessaria alla sua riapertura al pubblico in coerenza col processo partecipativo attuato nel 2018-19, mentre si sospendono gli interventi di demolizione degli edifici D-H come richiesto da codesta Soprintendenza, suscettibili di approfondimenti in merito alla sussistenza di un loro effettivo interesse storico-architettonico. La Consulta Ambiente e Verde rileva al contempo come sia da considerarsi particolarmente deturpante l’edificio denominato Casa dell’Ippopotamo, che occlude la visuale della sponda fluviale occupandola con uno “scatolone” di cemento privo di segni architettonici di pregio, e si augura che nel corso di successivi interventi di riqualificazione sia da considerarsi prioritaria la demolizione di tale edificio.
Tra gli aspetti più positivi da rilevare nel Progetto Definitivo citiamo il ripristino di alcune fallanze degli impianti arborei (in particolare i 9 nuovi esemplari di Ginko Biloba), che compensano altrettanti abbattimenti (relativi ad alcune specie spontanee di modeste dimensioni non caratterizzanti il parco).
Un altro aspetto positivo del progetto consiste nell’apertura di 3 collegamenti con il percorso pedonale lungo la sponda (con scalinate in legno), ora non raggiungibile, che possono fungere non solo da visuali paesaggistiche ma anche da punti di osservazione della fitta avifauna che caratterizza tale tratto di fiume.
Si raccomanda, come peraltro previsto nel progetto, di prestare particolare attenzione all’allestimento e allo svolgimento del cantiere per la tutela del patrimonio arboreo e avifaunistico; l’inserimento di sistemi di illuminazione poco invasivi, e l’allestimento di pannelli informativi che illustrino ai cittadini l’intera storia del parco Michelotti, fin dalla costruzione della diga e del Canale Michelotti (poi tombato) decisi poco dopo il periodo napoleonico, giungendo infine alla storia più recente del parco e delle sue adiacenze (come le vasche e le fontane che ancora sussistono all’esterno nell’area posta ai piedi di corso Casale).

Per la Consulta Ambiente e Verde,
Emilio Soave presidente

Torino, 2 novembre 2020

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Consulta ambiente verde – Parere_Parco_Michelotti_02112020