SPORT E INCLUSIONE – CLUSTER 1 E 2. PARCO DELLO SPORT E DELL’EDUCAZIONE AMBIENTALE AL PARCO DEL MEISINO 09.08.2023

SPORT E INCLUSIONE – CLUSTER 1 E 2. PARCO DELLO SPORT E DELL’EDUCAZIONE AMBIENTALE AL PARCO DEL MEISINO

Osservazioni e Proposte

Alla c.a.

Sig. Sindaco Dott. Stefano Lorusso

Assessore Parchi, Verde Pubblico Ing. Francesco Tresso

Assessore Sport Dott. Domenico Carretta

Assessora all’Ambiente, Mobilità Dott.ssa Chiara Foglietta

Presidente II Commissione Dott. Antonio Ledda

Presidente VI Commissione Dott. Claudio Cerrato

Presidente Circoscrizione 7 Dott. Luca Deri

Città di Torino

p.c.

Presidente Dott. Roberto Saini

Ente di Gestione delle Aree protette del Po Piemontese

Torino, 9 agosto 2023

La Consulta Ambiente Verde della Città di Torino

Considerato:

  • l’assenza di una scelta condivisa per l’individuazione della zona su cui collocare e realizzare il progetto in oggetto e la mancanza di un percorso partecipato per la definizione del PFTE;
  • l’avvio dell’iter per la stesura del piano di gestione e fruizione dell’area interessata dal progetto coordinato dalla azienda di Padova SINLOC – Sistema Iniziative Locali S.p.A. – su incarico del Comune di Torino;
  • il parere positivo dell’Ente di Gestione del Parco Po Piemontese subordinato alle prescrizioni che indicano in dettaglio quali siano le condizioni da rispettare per il mantenimento delle peculiarità naturalistiche dell’area;
  • La documentazione prodotta ed inviata agli Organi competenti dalla Consulta Ambiente Verde con particolare riferimento a:
  1. Meisino_Progetto sportivo_Considerazioni_23giu22_Def.pdf;
  2. Osservazioni Progetto Cittadella Sport_15dic22_DEF.pdf;
  3. Osservazioni Progetto Cittadella Sport_2feb23.pptx;
  4. CRITICITA_Meisino_def_31mar23.pdf;
  5. AssembleaPubblica_18apr23.pdf;
  6. PropostaPercorsoPartecipato_def_16mag23.pdf
  7. MEISINO – Sintesi Prescrizioni Parco_2giu23_Consulta.pdf;

disponibile sul sito della Città “http://consulte.comune.torino.it/ambienteverde/”;

con la quale la Consulta ha sempre espresso una visione che è indissolubilmente legata alla vocazione naturalistica del Meisino, ad una sua coerente fruizione, con la conseguente necessità di eliminare o almeno ridurre al minimo, le strutture e le attività in contrasto con le peculiarità dell’area;

  • la mobilitazione della cittadinanza che sta esprimendo preoccupazione e contrasto alla realizzazione del progetto;
  • la disponibilità più volte dichiarata dall’Assessore allo Sport, Dott. Domenico Carretta, e dall’Assessore ai Parchi, Ing. Francesco Tresso a confrontarsi su possibili modifiche prima della stesura del progetto esecutivo.

Invita la Città di Torino:

  • a cogliere un’occasione per rendere il progetto in oggetto uno strumento che possa aiutare la realtà cittadina, nelle sue forme istituzionali e non, a creare i presupposti perché l’Istituto della Partecipazione divenga un elemento costante della vita politica della Città;
  • nella fattispecie a:
    • coordinare con estrema attenzione il percorso di stesura del Piano di Gestione garantendo che sia effettivamente partecipato e quindi trasparente in ogni suo atto, che, grazie alla condivisione della documentazione, metta le varie parti nella condizione di poter esprimere compiutamente il proprio parere, che tramite un doveroso ed approfondito confronto porti ad una conclusione la più possibile condivisa e concertata;
    • offrire spazi strutturati (l’istituto del Dibattito Pubblico) per una analisi condivisa del progetto esecutivo, prima della sua definizione ed ultimazione in modo che siano possibili proposte di intervento a monte della stesura finale;
    • far partecipare anche i cittadini nelle varie forme di organizzazione a questo processo;
  • rendere maggiormente strutturato il rapporto con la Consulta in modo da metterla in grado sia di offrire un contributo in fase di progettazione sia di collaborazione e coinvolgimento della cittadinanza sulle scelte legate al verde in città.

Ricorda che:

  • L’area del Meisino è naturalisticamente molto fragile e quindi occorrerà mettere in campo tutte le attenzioni possibili sia per quanto riguarda la fase di cantiere sia per la tipologia e modalità di fruizione che verrà determinata dal Piano di Gestione secondo tutte le indicazioni e prescrizioni previste dalle conclusioni della 1° Conferenza dei Servizi;
  • inoltre, non possiamo non sottolineare che, purtroppo, anche con questa progettualità non si è intervenuti su una delle situazioni che maggiormente mettono a rischio le valenze naturali e la loro presenza futura: la zona industriale con tutte le problematiche relative evidenziate anche dalle procedure giudiziarie in corso.

Corre inoltre l’obbligo di rilevare come:

  • nel documento “NEXT GENERATION EU” presentato dalla CITTÀ DI TORINO in data 1 agosto us, alla “Missione 5 /9”, pag.11, il parco del Meisino, viene definito “area verde priva di servizi” dove “predisporrre un centro sportivo polivalente outdoor per la valorizzazione di un’area verde urbana sprovvista di servizi, sfruttando la superficie non utilizzata per inserire impianti sportivi all’aperto e prevede il risanamento strutturale e la ristrutturazione edilizia dei corpi di fabbrica esistenti, con o senza cambio di destinazione d’uso dei locali”: questo senza che vengano sottolineate e valorizzate la valenza e le caratteristiche dell’area, come richiederebbero le peculiarità riconosciute a livello regionale ed europeo, richiamate al fondo del presente documento (***), e tanto meno venga tenuto in conto il Piano d’Area del Parco del Po Piemontese che pone precisi vincoli urbanistici e funzionali alla struttura in oggetto, negando anche il riconoscimento che alla stessa area ha fatto più volte riferimento la stessa Città e la Circoscrizione 7.

Propone che:

  • il documento “NEXT GENERATION EU” alla “Missione 5 /9”, pag.11, sia rivisto per mettere nella corretta luce la reale situazione dell’area che non è un semplice parco a cui cambiare destinazione d’uso e riempire di attrezzature sportive per dare un “senso” al parco stesso: il Meisino ha il suo significato e la sua vocazione da decine di anni, come più volte rilevato;
  • il percorso partecipato relativo alla stesura del futuro piano di gestione sia sostenuto da un sopralluogo congiunto con tutte le realtà coinvolte.

Richiede per il progetto esecutivo:

  • una soluzione per rendere il meno impattanti possibile alcune attività, con le relative strutture necessarie siano esse permanenti o spostabili: le attività in questione sono quelle di pump track, dello Skills Bike Park e della pratica del biathlon diffuso (ATTO N. 2023 – 1100294/ del 30/05/2023 – DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE – Allegato_n_012-All_Planimetriageneralesport.pdf).
  • che il progetto sia accompagnato dalla pianificazione, con l’indicazione di specifiche voci di bilancio, delle future attività di manutenzione, e del Piano di Gestione e Fruizione dell’area che necessariamente dovranno accompagnare il progetto definitivo (come già richiesto più volte dalla Consulta e indicato esplicitamente dall’Ente Parco nelle prescrizioni che vincolano il parere definitivo);
  • che vengano individuate, contestualmente alle attività di progetto, azioni per rendere più fruibili gli accessi al parco del Meisino, in particolare da Lungo Stura Lazio e ponte diga sia dalla pista ciclabile che dalla viabilità stradale.

Si richiede inoltre:

  • di prendere in considerazione altre aree perché le attuali non paiono adeguate.

Indicativamente sono state evidenziate tre aree, sommariamente indicate nelle figg. 1-3, nelle quali spostare queste attività. Ovviamente le aree sono delle ipotesi che il Comune dovrà valutare sia tecnicamente dal punto di vista progettativo che a livello di impatto

Fig. 1

Fig. 2 Fig. 3

La nostra analisi Swot vuole essere una riflessione che portiamo all’attenzione del Comune perché ne valuti la fattibilità e possa così promuovere l’iter che porti allo spostamento delle suddette strutture in altra area, alla periferia delle zone più ambientalmente delicate e maggiormente utilizzate in chiave naturalistica dalla cittadinanza.

Aspetti positivi:

  • una maggiore salvaguardia della zona più naturale:
    • spostando fuori dall’area “importante” per naturalità, le attività sportive pesanti per il parco e per la tranquillità e sicurezza delle persone che frequentano l’area nonché degli animali la cui presenza è costante;

    • spostando le strutture più impattanti, che sono inoltre causa di rischio di eccessivo carico antropico e di una connotazione abnorme dell’area, circoscrivendole in aree specifiche e delimitate;
    • favorendo, nelle zone più fragili, anche in chiave sportiva, modalità di fruizione e di utilizzo più consone alle peculiarità dell’area;

  • va incontro alle richieste dei cittadini che vogliono continuare a vivere l’area per le sue peculiarità più naturali;
  • va incontro alle richieste della circoscrizione 7;
  • offre una possibilità di riutilizzo di impianti sportivi non utilizzati da tempo e da rigenerare, in piena sintonia con le richieste e gli intenti del bando ministeriale del PNRR: “rigenerazione di impianti sportivi dismessi … e uso di spazi da sottrarre all’effettivo degrado e inutilizzo” (sia per il terreno della Curia “ex impianto di calcio Tarcisia Sassi”, sia per il campo di calcio adiacente la bocciofila del Meisino”;
  • almeno per quest’ultimo terreno non occorre nessun tipo di intervento procedurale di acquisizione;
  • il cambio progettuale riteniamo sia minimo in quanto le aree individuate sono molto vicine alla zona interessata ad oggi dal progetto, lo spostamento previsto è al massimo di qualche centinaio di metri.

Difficoltà:

  • occorrerà provvedere ad una modifica di progetto e richiedere al Ministero una rettifica;
  • nel caso del terreno della Curia e/o dell’Università di Torino – Facoltà di Agraria – si dovrà ottenere una deroga ministeriale e occorrerà iniziare immediatamente, da parte della Città, una procedura per verificare e richiedere l’acquisizione della/e proprietà; a nostro parere questo può essere fatto nell’immediato con la stesura di un accordo preventivo di massima e sicuramente essere definito proceduralmente in modo da poter eseguire e finire i lavori entro la fine del 2026.

Area umida:

  • La Consulta si riserva inoltre di valutare con estrema attenzione l’effettiva utilità e la realizzazione delle passerelle che sormontando le zone umide dovrebbero permetterne l’accesso didattico ricordando che l’Ente Parco ha sottolineato che lo sviluppo e la definizione del tracciato delle passerelle sull’area umida, sarà oggetto di successiva definizione di dettaglio in fase di progetto definitivo.

Per ulteriori indicazioni e proposte, su situazioni meno problematiche, si rimanda ai momenti di confronto che la Città vorrà certamente promuovere prima della definizione ultima del progetto esecutivo.

La Consulta Ambiente Verde della Città di Torino, nell’ambito delle sue funzioni e prerogative, indicate nella delibera istitutiva (2017 02853/002),

sia per quanto concerne “… i termini propositivi, consultivi e di confronto con l’Amministrazione, all’interno di studi e progettazioni di interventi che coinvolgano ampi contesti urbani …” sia “… nell’ottica di promuovere la partecipazione dei cittadini alla salvaguardia dell’ambiente e del verde …”

ribadisce la sua collaborazione per contribuire alla costruzione di una soluzione condivisa e rendere il progetto il più coerente possibile con la vocazione naturalistica dell’area, in quanto

(***) area protetta di valenza regionale all’interno del Parco Po Piemontese, Zona a Protezione Speciale vincolata dalla Direttiva Uccelli 2009/147/CE e dalla Direttiva Habitat 92/43/CEE, inserita nella RETE Natura2000 e nella Riserva MaB UNESCO “CollinaPo”.

In attesa di una cortese risposta si porgono cordiali saluti

Consulta Ambiente Verde Città di Torino

Il Presidente

Piergiorgio Tenani

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